Stop al traffico dei cuccioli: da oggi è reato. Finalmente una legge!

Home/Stop al traffico dei cuccioli: da oggi è reato. Finalmente una legge!

Mercoledì 27 ottobre 2010, il Parlamento italiano ha approvato in via definitiva la Legge di Ratifica ed esecuzione della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia.

Il traffico dei cuccioli ora è un reato: chi trasporta e commercia cani e gatti senza microchip, documentazione sanitaria e passaporto rischia la reclusione da 3 mesi a un anno e una multa da 3.000 a 15.000 euro. Non solo. La legge punisce in modo più severo chi maltratta e uccide animali: introdotte sanzioni più aspre nel Codice Penale.

Gli animalisti ce l’hanno fatta: hanno sconfitto i trafficanti di cuccioli e chi sfrutta gli animali, che da oggi avranno vita dura! Questo importante risultato potrà salvare la vita a migliaia di cuccioli: strappati prematuramente alle loro madri, costretti a viaggi estenuanti durante i quali in moltissimi perdono anche la vita. Acquistati a costi irrisori e venduti a caro prezzo perché “trasformati ” in cuccioli italiani. Un risultato raggiunto grazie all’impegno di moltissime associazioni. La LAV per prima in Italia ha parlato di un fenomeno poco noto. Lo ha portato all’attenzione di tutti, anche delle Istituzioni.  Ha informato e mobilitato migliaia di persone. Ha raccolto migliaia di firme con le petizioni. Ha collaborato con le Forze di Polizia, indagato e denunciato casi di traffico di cuccioli. E continua a farlo, ancora con più forza. Insieme a primarie associazioni italiane come l’Enpa, l’Oipa etc. Ora la legge è stata ottenuta: la prima in tutta Europa, un ulteriore passo avanti nella difesa degli animali. Ora è necessario lavorare per una efficace applicazione della legge.

 “Un mercato illegale da 300 milioni di euro l’anno giocato sulla pelle dei quattro zampe e di ignare famiglie, sviluppatosi finora anche con gravi rischi sanitari in normali circuiti grazie a una rete di coperture, per la mancanza di una normativa efficace di contrasto” ha detto il presidente della LAV Gianluca Felicetti. “Il nuovo reato, ottenuto grazie alla proposta presentata due anni fa dal Ministro degli Esteri Frattini con il Sottosegretario alla Salute Martini e il sostegno dei parlamentari dell’Intergruppo animali, prevede la reclusione da tre mesi a un anno e la contestuale multa da 3.000 a 15.000 euro – ha detto Ilaria Innocenti, responsabile nazionale settore cani e gatti della LAV – sarà quindi perseguito chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce, trasporta, cede o riceve cani o gatti privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale. Un’aggravante è prevista se i cani o i gatti introdotti illecitamente sono cuccioli di età accertata inferiore a dodici settimane o provengono da zone – come i Paesi dell’Est – sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria per evitare la diffusione di patologie come la rabbia”. La nuova Legge codifica, inoltre, l’introduzione illecita di animali da compagnia. Le condotte sanzionate, seppur analoghe a quelle previste dal reato di traffico illecito, si differenziano però da esso poiché poste in essere da soggetti che non hanno approntato un’attività organizzata o reiterata. La pena prevista è il pagamento di una sanzione amministrativa da 100 a 1000 euro – ecco un’altra novità – per ogni animale privo di sistemi di identificazione individuale, e da 500 a 1000 euro per ogni animale introdotto nel territorio nazionale animali da compagnia in violazione della legislazione vigente, assenza delle necessarie certificazioni sanitarie e, ove richiesto, di passaporto individuale. E non solo, la Legge prevede sanzioni amministrative accessorie per il trasportatore o il titolare di un’azienda commerciale che violino più volte l’articolo di introduzione illecita. Si va dalla sospensione dell’esercizio dell’attività da uno a tre mesi, fino alla revoca nei casi più gravi. Quando l’introduzione illecita, sanzionata amministrativamente, viene commessa con un veicolo immatricolato all’estero, la legge dispone l’applicazione dell’articolo 207 del Codice della strada, ovvero se il trasgressore non paga immediatamente la sanzione in misura ridotta è disposto il fermo amministrativo del veicolo. Aumentate anche le sanzioni previste nel Codice penale per i reati di uccisione e maltrattamento di tutti gli animali.

Felicetti, Presidente Lav

On. Martini, Sottosegretario alla Salute

On. Frattini, Ministro agli Esteri

2010-10-30T19:32:21+00:00 28 ottobre 2010|0 Comments

Leave A Comment