Stella e Carrettoni, due amici senza se e senza ma… Sapevano di poter contare l’una sull’altro

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Questa è la storia di un’amicizia.

Lei è un bel segugio di poco più d’un anno d’età, si chiama Stella e stava per morire tra sofferenze atroci.

Lui è Carrettoni, un beagle maschio a cui, chissà perché, è stato appioppato questo strano nome, che riesce a salvarla. Non è stato facile però. E se leggendo questa storia vi commoverete non abbiate vergogna, perché è davvero una storia commovente.

Siamo nei boschi del Cagliaritano, Sardegna meridionale, ed alcuni volontari della Lipu stanno battendo un’ampia zona, selvaggia e impervia, alla ricerca delle tante trappole con cui i bracconieri illegalmente catturano una quantità di uccelli e di altri animali, come gatti selvatici, martore e volpi. Per farsi un’idea del danno provocato e delle sofferenze connesse, si pensi che solo in quella battuta la Lipu ha scoperto oltre 2.500 lacci in crine o nylon.

Ad un certo punto due volontari, Giovanni  e Angelo, vengono attratti – erano in località S’Arcu su Schisorgiu di Assemini – dal lamento ripetuto di un cane che ulula e guaisce disperatamente. Erano due giorni, seppero poi, che si udivano quei richiami agghiaccianti. Scoprirono così la povera Stella, già piuttosto in cattive condizioni, che era casualmente rimasta intrappolata da un laccio d’acciaio a nodo scorsoio concepito dai bracconieri per catturare cinghiali. Tanto più la povera bestia si divincolava e tanto più veniva straziata da quello strumento.
Sarebbe certo morta, se non fossero intervenuti. E accanto a lei c’era il fido Carrettoni, che la riscaldava col suo corpo e la confortava leccandola, e che abbaiava senza sosta per attrarre l’attenzione. È stato proprio grazie al suo comportamento che i volontari della Lipu l’hanno trovata e hanno potuto per tempo liberarla e riportarla, col suo amico beagle, dal suo padrone.

Esiste un video del salvataggio di Stella e dell’affettuoso comportamento di Carrettoni. E se questa storia è commovente, le immagini del video lo sono ancor di più http://www.corriere.it/animali/11_febbraio_19/il-beagle-che-resto-accanto-al-segugio-in-trappola-danilo-mainardi_055548dc-3bfe-11e0-b39a-01c3e2bb173c.shtml

Il comportamento di Carrettoni, volendo, potremmo anche definirlo eroico. Ma sarebbe, comunque, un eroismo «normale», perché i cani sono così, è nella loro natura. L’altruismo ed il reciproco soccorso sono connaturati al loro modo d’essere, fanno parte della loro storia evolutiva di animali sociali. Fin da quando erano lupi, si son sempre aiutati l’uno con l’altro, perché la forza della muta sta proprio lì. Ed ora che, con l’addomesticamento, da quindicimila anni di questo legame affettivo fa parte, grazie all’imprinting, anche l’uomo, non dovremmo scordarcelo mai questo dovere. Mai tradire un cane, cioè, mai abbandonarlo. Perché, così come Stella sapeva di poter contare su Carrettoni, il nostro cane è per sua natura sicuro di poter sempre contare su di noi.

Danilo Mainardi

Il Corriere della Sera

19 febbraio 2011

2011-02-20T01:15:06+00:00 20 febbraio 2011|3 Comments

3 Comments

  1. cesarina 20 febbraio 2011 at 1:27 pm - Reply

    Sembra impossibile riuscire ad aggiungere qualcosa alla bellezza straordinaria di questa storia, lontana anni luce dalla mentalità dell’essere “umano”. Sarebbe magnifico se ognuno di noi potesse conoscere almeno una volta nella vita un autentico Carrettoni (bipede, perché a quattro zampe li incontriamo). Buona vita a lui, a Stella e agli umani che li hanno aiutati.

  2. maria recchia 20 febbraio 2011 at 6:08 pm - Reply

    più che insegnare le cose noi ai cani sono sempre più convinta che sono loro che le insegnano a noi!e questa storia ne è la prova.

  3. admin 20 febbraio 2011 at 7:15 pm - Reply

    Il filmato parla da solo. Sono semplicemente meravigliosi. Noi che viviamo con i nostri migliori amici lo sappiamo. Chissà quanta gente “che non sa”, se ne convincerebbe in un attimo solo vedendolo… Facciamo girare!

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