Mia figlia Valentina ed i tagli alla Sanità

Home/Mia figlia Valentina ed i tagli alla Sanità

Giorgio Nobile, papà della nostra Valentina, ha scritto per il quotidiano La Repubblica un articolo che ci ha autorizzati – e di questo lo ringraziamo – a pubblicare.

Valentina aveva un amore speciale per Nocciolina: per ricordare Valentina, diamo un futuro a Nocciolina…

https://www.iolibero.org/2011/01/16/ciao-valentina-alla-tua-nocciolina-penseremo-noi/

La Repubblica, Venerdì 31 dicembre 2010

Mia figlia Valentina ed i tagli alla Sanità

Leggo l’equilibratissima lettera di Andrea Ferretti, ordinario di Ortopedia alla Sapienza e direttore di Ortopedia all’Ospedale Sant’Andrea di Roma, pubblicata il 28 dicembre 2010 con il titolo “Il Senato generoso solo con il Bambin Gesù”. Il prof. Ferretti riferisce che il presidente del Senato, per la terza volta consecutiva, ha pensato “ai meno fortunati” avendo donato il ricavato del concerto di Natale (organizzato dal Parlamento italiano) all’Ospedale Bambino Gesù di proprietà del Vaticano. Si potrebbe, laicamente e crudelmente, pensare che la sollecitudine senatoria abbia implicazioni simoniache ma, forse anche in virtù del periodo natalizio, vorrei accantonare la mia spiacevole riflessione. Forse anche perchè, alla fine degli anni 70, l’allora mia tenerissima figlioletta Valentina venne amorevolmente trattata presso quell’Ospedale per un lieve problema cutaneo. Sono passati oltre trent’anni, da quel tempo. Ora, dall’8 dicembre, Valentina non c’è più. Consumata dall’anoressia, se n’è andata dopo 14 anni di speranze e sofferenza. Aveva appena compiuto 32 anni, vissuti senza futuro nonostante la sua intelligenza, la sua laurea, la passione animalista e ambientalista, la dedizione al volontariato ed al servizio civile e, lasciatemelo dire, anche nonostante la sua bellezza esteriore. Ho, in me, una rabbia irragionevole che si dilata leggendo il Prof. Ferretti dichiarare che una sua precedente lettera indirizzata, un anno fa, al presidente del Senato Schifani non ha avuto risposta. Tra i “meno fortunati” in Italia ci sono anche duecentomila anoressici. La maggior causa di morte delle femmine tra i 12 ed i 25 anni d’età è l’anoressia nervosa. Il trattamento adeguato e tempestivo della malattia consente un tasso di guarigione totale che non va oltre il 30-35 per cento. Ciò vuol dire che il 65-70% dei malati non uscirà mai completamente dall’incubo mortale della recidiva e dell’aggravamento. Eppure, per risparmiare, si chiude il day-hospital dedicato dell’Ospedale Sant’Eugenio ed anche l’intero reparto del Policlinico Umberto I di Roma, tanto per citare due situazioni locali a me note. Sembra così assurdo che si possa parlare di “sfortuna”. I bambini ed i giovani malati, anche quelli anoressici, non devono essere considerati come numeri soggetti alla possibilità di un’estrazione fortuanta. Sono vitali risorse perdute se non si interviene prontamente ed efficacemente. Rivolgo una preghiera sentita: di divulgare ogni più ampia informazione. Servirà anche a sensibilizzare i genitori, gli educatori ad ogni livello affinchè non si sottovalutino i primi segnali della malattia. Non lasciamo morire i nostri figli mentre le cosiddette autorità sono in altre faccende affaccendate tanto da non riuscere a rispondere a chi, come Andrea Ferretti, da oropedico, ha avanzato un suggerimento altamente proessionale in favore della pediatria.

Giorgio Nobile

giorgio.nobile@fastwebnet.it

2011-01-18T13:32:01+00:00 20 dicembre 2010|0 Comments

Leave A Comment