RIFUGIO PONTE MARCONI EX CINODROMO

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RIFUGIO PONTE MARCONI EX CINODROMO 2017-03-15T15:41:36+00:00

CANILE PONTE MARCONI EX CINODROMO: UN RIFUGIO NON PIU’ PER CAMPIONI DI CORSA MA PER CAMPIONI DI VITA

Le feste organizzate da AVCPP nel 2009

 E’ tornato a nuova vita l’ex stadio delle corse dei levrieri. Ospitando meticci e cani abbandonati che hanno già vinto la loro sfida, quella di una ritrovata serenità

Hanno corso per 75 anni. Hanno faticato e vinto dal 1928. Poi, nel 2002, sono andati in pensione. E da allora, i 370 levrieri, i campioni del Cinodromo di Roma (il primo cinodromo ad essere costruito in Italia e l’ultimo ad essere chiuso) sono stati tutti adottati. E quello “stadio delle corse” si è trasformato in un moderno rifugio per cani, dove l’UDA, l’Ufficio Diritti degli Animali, ha portato prima molti cani del canile privato romano sequestrato per maltrattamenti nel gennaio del 2002 e poi quelli del rifugio Il Poverello, due canili privati ben noti ai romani per le loro vicende di sequestri e custodie giudiziarie.

E’ una lunga storia quella del Cinodromo di Roma. Un racconto che inizia nel 1928, quando viene aperto presso il campo sportivo “La Rondinella”, al quartiere Flaminio, il primo cinodromo italiano. I romani andavano e scommettevano, puntavano sul cane più veloce. I levrieri andavano di moda allora, erano i cani delle signore ricche, eleganti compagni della nobiltà. Poi, nel 1958, il Cinodromo viene trasferito nella sede di via della Vasca Navale nei pressi di Ponte Marconi. E le scommesse decollano, diventano un vero e proprio business. Ancora oggi, la grande insegna “Corse dei levrieri” in stile liberty campeggia su viale Marconi, subito dopo il ponte, sulla destra, andando verso l’Eur. Là dove c’è l’insegna, c’è lo stadio vero e proprio: l’ippodromo delle corse, le sale per le scommesse, il bar. Oggi ci sono i giovani del centro sociale Acrobax, uno dei centri sociali più attivi della capitale.

Poco distante, lungo quel pezzo di Lungotevere un po’ fatiscente che corre in alto, lungo il fiume, c’e’ la casa dei levrieri, il rifugio vero e proprio. Quella che oggi è diventata la casa dei tanti meticci e cani di razza, abbandonati negli anni, e soccorsi e mantenuti dal Comune di Roma.

Ad entrarci oggi, superando il grande cancello di ferro grigio, quella che viene incontro al visitatore è una grande struttura in cemento dove però c’è spazio per alberi ed anche per una pinetina. In alto, a destra, sono stati ricavati i giardini dove portare i cani a svagarsi, a correre, a socializzare. Due grandi recinti sotto la pineta, ed alcuni più piccoli, utili per spazzolare i cani, per fare le prove di compatibilità.

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In basso a sinistra, l’ambulatorio dei veterinari, le sale di degenza, gli uffici per lavoratori e volontari. In basso a destra, le case dei cani. Box ampi e confortevoli, divisi in due ambienti, una zona interna protetta per dormire e una zona scoperta per prendere il sole o curiosare all’esterno. In mezzo a tutti questi ambienti, i lavoratori e i volontari, ognuno intento nella proprio attività. Chi impegnato a pulire le case o ad alimentare i cani. Chi dedito alla cura del cane, a farlo passeggiare, a distrarlo, a confortarlo.

La squadra dei volontari è curata ed organizzata dalla nostra Associazione, che cura presso questo canile anche l’accoglienza al pubblico.

La squadra dei lavoratori che si occupano della pulizia delle gabbie e dell’alimentazione  è invece curata e seguita non più dall’impresa L’Impronta ma dal  nuovo gestore la Società Rifugio Agro Aversano S.r.l.

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Manlio Iattarelli, ex dipendente dell’Ente Corse dei Levrieri, ci racconta come funzionava il Cinodromo prima del nostro arrivo e dell’arrivo del Comune di Roma.

DOMANDA – Cosa ricorda della gestione di veri e propri campioni sportivi?

 RISPOSTA – Chi non ha mai avuto un levriere, è disposto a sostenere che si tratta di un bel cane ma un po’ delicato, con un temperamento distaccato, adatto solo alla corsa. Ma è un discorso che pecca di una certa superficialità. Il levriere è nato per la corsa, per la velocità pura, certamente è un cane riservato, ma è assolutamente sensibile, dolce, equilibrato, né timido né attaccabrighe. Il suo affetto lo dimostra con lo sguardo, con un leggero contatto del corpo, con il lieve tocco di una zampa che è quasi una carezza.

D. – I 370 levrieri che qui ospitavate fino al maggio del 2002 sono stati adottati tutti. Avete loro notizie?

R.- Abbiamo partecipato a numerosi raduni, a partire da quello del 25 aprile del 2003 nella campagna mantovana dove si sono incontrate più di 120 persone fiere di aver adottato uno o più dei nostri campioni. I cani sono stati eccezionali, nessuno di loro ha abbaiato o ringhiato, come è nella loro indole. Ma ancora più eccezionali sono state le persone. Il Greyhound Adopt Center Italy, in collaborazione con il Comune di Roma e con l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese,  ha fatto un lavoro egregio riuscendo in pochissimo tempo a far adottare tutti i nostri ex campioni.

D.- Anche i volontari del Greyhound Adopt Center Italy parlano bene di voi lavoratori e ricordano di quando per tanti mesi, subito dopo la messa in liquidazione della struttura, avete continuato ad occuparvi dei cani senza percepire stipendio e senza sicurezze per il futuro…

R.- Sono stati mesi bui. Eravamo tutti preoccupatissimi. Di 35 lavoratori che eravamo prima del fallimento, eravamo rimasti in 8. Molti hanno trovato altre attività, fortunatamente. Alcuni hanno semplicemente smesso di lavorare, con i disagi familiari che questo può comportare. Ma noi 8 siamo rimasti e abbiamo continuato a lavorare per i nostri cani. Il Comune di Roma ha trovato la soluzione e risolto in tutti i sensi il problema. E il canile dell’ex Cinodromo è tornato a rivivere, trasformandosi in un moderno rifugio.

D.- Cosa ha fatto il Comune di Roma?

R.-  L’Ufficio Diritti degli Animali del Comune di Roma ha organizzato tutto. Ci sono i volontari (ragazzi generosi), le persone che si occupano delle adozioni, l’accoglienza al pubblico, i lavoratori che accudiscono gli animali ogni giorno, i veterinari. Orari ampi (dalle ore 10.00 alle ore 16.00 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.30 il sabato) per venire a cercare il proprio amico a quattro zampe.

Rifugio Ponte Marconi ex Cinodromo

Aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 15.00. Sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00

Lungotevere Dante 500