NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI CANILI. Approvata una delibera di giunta che chiude 4 strutture comunali su 6 e deporta gli animali nel Lazio: AVCPP difende il modello pubblico dell’accoglienza *VIDEO*

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AGGIORNAMENTO al 1 giugno 2014 – Rory Cappelli, giornalista di Repubblica.it ha voluto fare un articolo partendo da questo nostro comunicato stampa. Dopo 48 ore dalla sua pubblicazione, l’articolo ha già raggiunto le 2000 condivisioni. Eccolo:

http://t.co/XXMF46RF0i

Chiudono i canili comunali. Si smantella il “sistema Roma”

Ma che sta succedendo al modello Roma di accoglienza degli animali? Perchè la giunta Marino sta smantellando i canili e i gattili pubblici? Perchè in tutta Italia si sta cercando di aumentare le strutture pubbliche anche per stroncare il business privato che troppo spesso fa rima con maltrattamenti , se non peggio, Roma fa il percorso inverso

La storia ha inizio il 22 maggio quando la giunta approva all’unanimità una delibera che stabilisce la chiusura delle strutture comunali – canili e gattili – ad oggi non a norma: Rifugio Vitinia ex Poverello, Valle dei Cuccioli, Oasi felina Villa Flora e ridimensionamento di Muratella dagli attuali 640 cani a 250. Sono strutture comunali e perciò toccherebbe all’amministrazione comunale metterle a norma. Rimarrebbero aperte solo la recentemente ristrutturata oasi felina Porta Portese e forse, in un futuro, il rifugio Ponte Marconi, attualmente chiuso agli ingressi degli animali.

Il lavoro di decenni. Ma come si è arrivati a decisioni che cancellano il lavoro di decenni? Il primo gradino è stato il proclama del sindaco Ignazio Marino in campagna elettorale, quando per farsi votare dalle associazioni animaliste aveva promesso un garante e la riapertura dell’ufficio diritti degli animali. Niente di tutto questo è stato fatto. Anzi. Invece di persone esperte sul campo nella gestione di canili e gattili ed esperte sulla realtà dell’associazionismo, hanno finito per occuparsi della questione burocrati nominati dalla precedente giunta, mai sostituiti.
L’obiettivo è quello di smantellare il sistema di accoglienza pubblica per appaltarlo in toto ai privati, con canili sparsi in tutta la regione Lazio. Credendo così di risparmiare. I canili privati, che percepiscono una diaria giornaliera di 6 euro a cane e che quindi fatti un po’ di calcoli costano molto di più, non hanno alcun interesse a far uscire gli animali. Oltre al fatto che per aiutare le adozioni sono necessarie competenze, forze, tempo, impegno.

Le cure negate. “A meno che lo svuotamento non avvenga attraverso cure negate” dice Simona Novi, presidente Avcpp (Associazione volontari canile Porta Portese), l’associazione ormai nel mirino dell’assessore all’ambiente Estella Marino. Cosa significa? “È quello che sta accadendo in questi giorni a Muratella: vengono negati i ricoveri a cani e gatti in pericolo di vita. Si riescono a salvare solo grazie all’intervento diretto della nostra associazione che ne sostiene i costi con le donazioni che riceve. L’altra notte, per esempio, il direttore dell’ospedale veterinario Claudio Fantini – recentemente defenestrato dal ruolo di capo dipartimento e perciò incline a creare problemi al suo direttore generale – ha negato il ricovero al gatto Diego, costringendoci a lasciarlo in flebo su un tappetino riscaldato. La mattina successiva era morto. Ieri sera” continua Simona Novi “per una cagnolina di due mesi in crisi respiratoria sempre Fantini ha negato il ricovero: siamo intervenuti noi, come facciamo ormai da anni, e con i nostri fondi abbiamo ricoverato la cagnolina salvandole la vita”.

Il trasferimento forzato. Oggi poi è arrivato il diktat di trasferimento di 67 cani da Muratella a strutture private convenzionate, trasferimento che costa all’amministrazione comunale in un anno circa 150 mila euro di diarie giornaliere per la sola alimentazione e pulizia delle gabbie. Con meno della metà sarebbe possibile mettere a norma il parco canile Vitinia ex Poverello, per la quale struttura già il dipartimento patrimonio, su input della commissione patrimonio presieduta da Pierpaolo Pedetti, dopo aver preso visione delle carte ha per primo commentato che “l’investimento di denaro pubblico fatto nel 1999 per aprire il rifugio Vitinia ex Poverello non può andare sprecato”.
“Il modello privatistico della gestione dei cani e dei gatti vaganti” dice ancora Simona Novi, “esploderà in breve tempo in faccia all’attuale giunta. Basta pensare che in quattro anni di volontariato in una sola delle strutture private convenzionate, le adozioni sono state 89. E invece in un anno, nei canili comunali, abbiamo fatto uscire 1902 cani a fronte dei 1837 nuovi che ne erano entrati”.
Ma non solo. Continua la Novi: “La spesa che Roma Capitale si troverà a sostenere nelle diare di mantenimento a vita – perché nessuno si adopererà per far uscire gli animali visto che sono titoli di reddito – supererà di gran lunga il costo che dovrebbe essere sostenuto per la messa a norma delle strutture che vengono chiuse. Tutto ciò configura un danno erariale per il quale presenteremo denuncia alla Corte dei Conti”.

IL COMUNICATO STAMPA AVCPP del 30 maggio 2014

Simona Novi, Presidente AVCPP: “Villa Flora già svuotata. Ma la nostra lotta continua”

CHIUSE 4 STRUTTURE COMUNALI SU 6 E DEPORTATI GLI ANIMALI NEL LAZIO. SMANTELLATO IL SISTEMA PUBBLICO DI ACCOGLIENZA DEI CANI E DEI GATTI DI ROMA

AVCPP: “Siamo stati ricevuti dall’assessore Marino dopo l’approvazione della delibera di Giunta. Non ci ha detto nulla e si è presa l’impegno di fare riunioni con i soggetti coinvolti”

ROMA, 30 maggio 2014 – “Il 22 maggio u.s. alle ore 14 la Giunta Marino ha approvato una delibera di Giunta nella quale smantella 4 strutture comunali su 6. Perché l’assessore Estella Marino, che ci ha voluto incontrare il 26 maggio, non ha detto nulla e si è presa l’impegno di fare riunioni ed approfondimenti che, con la delibera già approvata, non hanno più alcun senso?” così Simona Novi, Presidente dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, la onlus che gestisce dal 1997 i 4 canili del Comune di Roma.

“In passato ricordiamo delibere di Giunta che sono rimaste lettera morta (come quella che scriveva che il Bioparco avrebbe gestito tutti i canili comunali di Roma) ma la gravità del comportamento lascia basiti”.

“Intanto – continua Novi – Villa Flora è stata oggi svuotata di tutti e 130 i gatti che ospitava, che sono stati messi in salvo dal gestore, l’Associazione Panda, presso il suo rifugio di Trigoria . E a Muratella abbiamo ricevuto un diktat per lo spostamento di 67 cani nelle strutture private convenzionate, spostamento che costa all’Amministrazione circa 150.000 euro l’anno per il mantenimento di questi animali in strutture con un bassissimo numero di adozioni. Non possiamo non segnalare che con questi soldi si poteva mettere a norma una delle strutture comunali che la Giunta ha deciso di chiudere, il rifugio comunale Vitinia ex Poverello, costruito dal Comune di Roma nel 1999, e dotare la città di Roma di una struttura di accoglienza permanente senza far ricorso ai privati. Peraltro la Commissione Patrimonio si è già espressa in questo senso, ci sono state già riunioni con il Dipartimento Patrimonio e gli stessi funzionari del Dipartimento hanno convenuto nella necessità di non disperdere investimenti pubblici”.

“La Giunta Marino, l’Assessorato all’Ambiente cancelli questo atto pubblico ed inizi a dialogare con la città e con la società civile. Scoprirà che a Muratella ci sono oggi 640 cani e spiegheremo loro che l’autorizzazione sanitaria del canile comunale di Roma deve essere di 620 cani e non di 399 come sostenuto dal funzionario della ASL RMD. Ma fino a che le politiche dei diritti degli animali resteranno nella mani dei burocrati e non verrà nominato il Garante dei Diritti degli Animali promesso da Marino in campagna elettorale, per gli animali di Roma ci sarà solo la deportazione nei canili sparsi nel Lazio. E non è l’annuncio di oggi di spostare da gennaio 2015 le botticelle nei parchi di Roma a tranquillizzare sul futuro degli animali a Roma.

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TUTTO INIZIA DA QUI. Improvvisamente, il 22/05/2014, a firma di Erica Dellapasqua -nota amica del canile Parrelli di Roma, sottosequestro dal 9 ottobre 2013 e osteggiato dagli animalisti romani da 30 anni – esce sul quotidiano romano Il Tempo questa intervista all’assessore all’Ambiente Estella Marino: la riportiamo integralmente.

http://bit.ly/1gEpRci

“Canili fuorilegge. Chi non si adegua via”

Le novità. Tetto di 250 animali a Muratella. Chiusi ex Poverello, Valle dei Cuccioli e oasi a Villa Flora. Anche Roma Capitale si accorge che dare 6 milioni di euro a strutture senza requisiti è illegale

Tetto di 250 animali a Muratella (oggi sono circa 800), chiusura dei canili comunali ex Poverello di Vitinia e Valle dei Cuccioli al Bioparco e dell’oasi felina Villa Flora sulla Portuense, adeguamento del rifugio ex Cinodromo-Ponte Marconi e infine – con ogni probabilità a luglio – un bando per la gestione aperto alle associazioni iscritte all’albo regionale. Come già rivelato su queste pagine, il Comune di Roma spende ogni anno un’enormità, 6 milioni, per il mantenimento dei circa 1.110 animali tra cani e gatti ospitati nelle strutture comunali che, ora è stato messo nero su bianco, «non risultano dotate di tutti i requisiti strutturali e delle attrezzature previsti per legge», per esempio Muratella accoglie il doppio dei cani previsti (399), mentre a Vitinia manca l’autorizzazione sanitaria. La proposta di delibera che l’assessore all’Ambiente Estella Marino porterà in giunta nei prossimi giorni rappresenta quindi una rivoluzione per riportare un po’ d’ordine.

Assessore Marino, i canili comunali sono gestiti dal ’97 in regime di affidamento diretto all’associazione Avcpp (volontari canili di Porta Portese) che ogni mese percepisce circa 335mila euro, come spiega questa anomalia?

«E’ quello che abbiamo trovato, il problema dei canili e gattili comunali si è trascinato con affidamenti in proroga. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro che ha coinvolto esperti comunali, regionali e Asl per riallineare questa situazione alla legge, il problema è che abbiamo accertato che non tutte le strutture sono a norma, che perciò non potevano essere messe a bando nell’immediato».

Cosa è emerso da questo gruppo di lavoro?

«Abbiamo distinto tra siti adeguabili, che possiamo recuperare con lavori strutturali come Ponte Marconi, la spesa è di circa 900mila euro, e siti che andranno chiusi, come l’ex Poverello di Vitinia che non ha autorizzazione sanitaria e sorge su un terreno non comunale».

Ma i soldi per i cambiamenti ci sono?

«La spesa corrente per il mantenimento degli animali è coperta, per gli adeguamenti strutturali aspettiamo risposte dalla ragioneria, ma dobbiamo partire dal rispetto delle regole: sono soldi pubblici, se un giorno un magistrato dovesse chiederci perché abbiamo i canili non a norma o facciamo le proroghe per importi così rilevanti, cosa rispondiamo?».

Gli animali dei rifugi che vi apprestate a chiudere dove verranno sistemati?

«Abbiamo chiesto a Regione ed Asl di sottoporci le strutture pubbliche e private, provinciali e regionali, autorizzate ad ospitare animali, in attesa che col bando la situazione vada a regime».

Avcpp la inonda di accuse su facebook, le ha scritto di ricordarsi che siamo in campagna elettorale, cosa risponde?

«Non ho mai risposto perché Avccp è concessionaria di un servizio di Roma Capitale, più volte abbiamo fatto tavoli, riunioni, è questo il canale istituzionale giusto, scorretto l’uso dei social. Criticano una consulenza esterna di un direttore sanitario ma la legge obbliga ad averne uno nelle strutture, Roma non ha veterinari in organico ed anche per questa figura, in proroga come loro, abbiamo già pubblicato un bando».

Fiumicino abbassa le tasse per chi adotta, Roma cosa fa?

«Promuovere forti campagne di adozione, con gli incentivi bisogna andarci piano visto il fenomeno del rientro nei canili dopo poco tempo».

Un’altra emergenza che ritorna, quella dei rifiuti in strada, ha detto che la colpa è di Cerroni ma lui nega.

«Il sistema è in equilibrio ma al limite, se c’è un guasto rallenta la raccolta su strada, negli ultimi giorni i due impianti di Colari hanno trattato solo 1.000 tonnellate delle 1.600 autorizzate, dato che l’avvocato dichiara che solo lui può “salvare Roma” e che, guarda caso, sono proprio i suoi impianti a non andare al massimo mi chiedo, anche qui, sotto elezioni, a che gioco stiamo giocando?».

Erica Dellapasqua

La risposta di AVCPP non si è fatta attendere. Il 23 maggio 2014, sull’home page di Repubblica.it  a firma di Rory Cappelli, esce questa intervista al Presidente AVCPP Simona Novi ed un video. Eccoli:

http://bit.ly/1kqNpkO

Comune, l’annuncio dell’assessore Marino: “Chiuderemo i canili comunali”

Il Campidoglio: “La struttura dell’ex Poverello, sulla via del Mare, non ha l’autorizzazione sanitaria”. La replica dell’associazione AVCPP, che si occupa del canile. “Siamo a norma”

di RORY CAPPELLI
Ormai è guerra tra l’amministrazione comunale e l’associazione di volontari Avcpp (Associazione volontari canile Porta Portese), presieduta da Simona Novi, che si occupa dei canili comunali della Capitale. Dopo le promesse della campagna elettorale, come quella sulla riapertura dell’ufficio Diritti degli animali, smantellato dalla precedente amministrazione, niente è stato fatto. Anzi. I funzionari messi in quell’ufficio da Alemanno sono rimasti al loro posto, e il 21 maggio, in un’intervista al quotidiano “Il Tempo”, l’assessore all’ambiente Estella Marino ha addirittura annunciato che i canili comunali Vitinia ex Poverello, Valle dei Cuccioli, Oasi felina Villa Flora chiuderanno. Per irregolarità. Ma le irregolarità di cui è accusato, per esempio, l’ex Poverello, sono state tutte smontate da Avcpp in una riunione che si è tenuta il 12 maggio alla commissione Patrimonio di Roma Capitale attraverso una serie di documenti. L’assessore Marino sostiene infatti che l’ex Poverello «non ha autorizzazione sanitaria e sorge su un terreno non comunale». I documenti però raccontano una storia diversa: «L’autorizzazione sanitaria» si riferirebbe al sistema fognario, che già oggi – spiega Simona Novi – è a norma grazie al sistema di vasconi in politilene installati nel canile. C’è anche stato il nullaosta dell’Ardis che consentirebbe l’installazione di un sistema ancora più moderno, con vasche di evapotraspirazione che potrebbero gestire le acque reflue e che avrebbe un costo di 30 mila euro».Quando alla proprietà, secondo le visure catastali i 9/10 del terreno su cui è edificato il rifugio è area demaniale. Venne affidata all’ufficio Diritti degli animali con un provvedimento del tribunale nel 2006. Il restante terreno è di proprietà di un imprenditore disponibile a cederlo al comune. Anzi: stamattina, Avcpp, Dipartimento Patrimonio del Comune e proprietario della particella di terreno si sono incontrati alla commissione Patrimonio: l’imprenditore ha ancora una volta ribadito la sua disponibilità.Non solo. Questo è l’unico parco canile della città. E sorge in un terreno su cui in molti hanno messo gli occhi. Durante l’amministrazione Alemanno – quando si iniziarono le “procedure” per chiuderlo, nel 2012, che portarono all’occupazione del canile da parte dei volontari, occupazione che continua a tutt’oggi – c’era chi sosteneva che volesse entrarci la protezione civile. A tre chilometri da qui, poi, verrà costruito lo stadio della Roma e chissà che non sia già in ballo un progetto che riguarda proprio quest’area.Ma le accuse non finiscono qui. Si sottolinea che i quadrupedi ospitati nel canile Muratella sono molti di più di quelli che prevede la capienza del canile stesso: l’assessore Estella Marino parla di 800 cani, cioè di più del doppio. Cosa c’è di vero in queste affermazioni? «Intanto i cani non sono 800, ma, ad oggi, 650» dice Simona Novi. «E poi la decisione della Asl di prevedere un cane per ogni gabbia noi la contestiamo da anni. Ci sono 400 gabbie di cui 200 doppie, per un totale di 600 cani e in più i cani sono animali socievoli che traggono benessere dal vivere in branco».

Altro capitolo oggetto di polemica sono i 335 mila euro che Avcpp percepisce per la gestione dei canili: detta così sembra un’enormità. «Ma intanto ci sono da pagare gli stipendi a 106 dipendenti» spiega Simona Novi. «La pianta organica venne decisa nel 2004 da Comune, Avcpp e organizzazioni sindacali che insieme individuarono questo numero come un numero sufficiente a coprire in maniera adeguata le attività che vengono svolte nei canili comunali». Dunque l’80 per cento di quei 335mila euro se ne va in stipendi. Il restante 20 per cento in cibo, «ma anche rispetto di tutte le regole della sicurezza».
Insomma, c’è un’accusa velata ma neanche tanto di fare business con il numero di cani, più sono e più si guadagna: «È esattamente il contrario: la nostra convenzione è infatti forfettaria e comprende tutti i servizi che offerti sia agli animali che ai cittadini. Questi servizi sono: l’accoglienza di 20 mila persone l’anno nel solo canile della Muratella, la gestione di 30 mila telefonate l’anno che significa 30 mila problemi diversi, il servizio di terapisti e rieducatori, anche perché spesso si tratta di cani fortemente traumatizzati non solo fisicamente ma anche psicologicamente per abusi, abbandoni eccetera, l’ufficio persi e ritrovati, e il servizio adozioni che nel 2013 ci ha permesso di far uscire dal canili più cani di quanti ne sono entrati: 1837 entrati e 1902 usciti tra adozioni e ricongiungimenti alle famiglie che li avevano smarriti».

Nonostante questo clima pesante e la battaglia che l’Associazione porta avanti, Avcpp per domenica 25 maggio ha organizzato una festa per il suo ventennale di attività nell’area gioco cani di Villa Pamphilj (via Leone XIII, angolo via Aurelia) con tante soprese per gli animali che parteciperanno.

2014-06-01T20:47:03+00:00 29 maggio 2014|2 Comments

2 Comments

  1. Monica Parisi 30 maggio 2014 at 8:38 pm - Reply

    manifestazione, petizioni, mail bombing?

  2. IoLibero 14 giugno 2014 at 11:11 pm - Reply

    Da Marco: Ho visitato questo alloggio , perché di alloggio si tratta questa mattina, un posto dove delle ragazze fantastiche curano e amano con tutte loro stesse questi cuccioli sfortunati bisognosi di affetto. Ho camminato a fianco al sorriso di questa ragazza che cane per cane, mi anticipava il nome , la storia , la provenienza , il tempo in cui si trova ospite li. Eccezionali ragazze da ammirare nel loro impegno , in una struttura comunale che non ha nulla da invidiare a strutture private limitrofe, ove non è’ possibile entrare che su appuntamento, ove gli animali non sono tutti visionabili, ove non sanno neanche i nomi del povero esseri o che stai osservando !! E il paradosso ? Si pensa di chiudere la struttura comunale e dirottare il tutto sulle private VERGOGNATEVI !! Prendete esempi dalle persone che con dedizione lavorano all’ex poverello e osservate gli animali amati e curati veramente !!!in questa tristezza sono stato onorato di poter conoscere quelle tre ragazze che ammiro profondamente e unitamente a loro la piccola ‘nocciola” della quale credo di essermi profondamente innamorato. Grazie ragazze per tutto quello che fate !!

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