Birillo e Alessandra: la felicità è già oggi

Home/Birillo e Alessandra: la felicità è già oggi

 

Da tanto tempo volevo raccontare la nostra storia, ed è proprio venuto il momento di farlo.

Io non ho scelto Birillo, credo che lui abbia scelto me e che ci stavamo semplicemente aspettando.

Non spiegherei diversamente uno strano accadimento per cui il pomeriggio del 6 gennaio 2010, intenta in tutt’altri pensieri, mi sono ritrovata quasi dal nulla ad approfondire storie di cani abbandonati, cosa che di solito ho sempre evitato, nonostante la mia vocazione animalista, nel tentativo di difendermi dal dolore a cui regolarmente mi portano.

Però quel giorno, dopo aver scelto di “farmi del male”, qualcosa è cambiato.

Mi sono resa conto che la mia vita doveva avere una svolta in tal senso e che piangere non serviva.

Così ho deciso di affrontare il tema volontariato con la mia amica Mariangela, da tempo nell’AVCPP.

Ma non bastava ancora neppure quella idea (che ad oggi è divenuta, comunque, splendida realtà). Volevo dare un segno ancor più forte alla mia vita.

Tuttavia, non mi sentivo affatto pronta per prendere un cane. Con il mio primo e unico cane sono cresciuta e la sua morte mi ha lasciato un lungo segno. Ho sempre pensato che un giorno ne avrei avuto un altro “ma non ora”: lavoro a tempo pieno, ho già due splendidi gatti e pensavo (presuntuosamente) di avere un equilibrio quotidiano più o meno raggiunto. Poi ho capito, finalmente, che con i se e con i ma non si vive appieno, che si rimanda sempre qualcosa attendendo “situazioni ideali” che semplicemente non esistono, perché (come ha detto qualcuno) la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati a fare altri progetti. Per di più, in questo caso, la situazione perfetta non serviva davvero, poiché ben poco è necessario per trasformare in ideale il contesto di chi conosce una gabbia come unica condizione di vita!

Per una settimana non ho quasi dormito nel rendermi consapevole di ciò e sempre più mi stavo orientando ad arricchire la famiglia di una nuova creatura pelosa che fosse grande di taglia e di età, perché poche speranze di una vita fuori dal canile si trasformassero in realtà e devo moltissimo al mio compagno che, pur non avendo mai avuto un cane, mi ha appoggiata sempre in questo percorso.

Il 16 gennaio Birillo era a casa. Scelto? Quel muso era uno dei mille musi che ho tentato di guardare, ma non si poteva scegliere…quella foto mi ha guardato, la sua storia era una di quelle a cui dare una svolta di libertà, il suo viso come averlo conosciuto da sempre e riflesso di un desiderio di amore cui dare pienezza reciproca.

Birillo doveva essere presumibilmente del 2001. Dunque prendevo un cane di circa 9 anni, cosa dall’impatto emotivo non indifferente, perché si inizia una strada insieme che inevitabilmente non sarà molto lunga, ma anche questo l’avevo deciso con convinzione.

Per alcune storie tristi e complicate l’età non è ben definibile e così, ora che Birillo mi ha raccontato la sua, improvvisamente ho un cane di 12 anni! … ma cosa sarebbe cambiato se l’avessi saputo prima? Un altro se e un altro ma con cui fare i conti? Birillo è Birillo e basta, così com’è!

Non è una passeggiata conoscersi da grandi. Eppure non solo è possibile, ma è meraviglioso.

Una delle sfide più belle della vita è la scoperta-incontro dell’altro, soprattutto di chi ha una storia diversa da raccontare…e Birillo quanta ne ha! Ora mi è difficile realizzare che mentre io, in dodici lunghi anni, affrontavo tante fasi della mia vita lui era sempre a girare in tondo, percorrendo ossessivamente i perimetri dei recinti che lo hanno ospitato, tutte le giornate uguali, per fortuna scandite (poi) dall’amore enorme dei lavoratori e dei volontari dell’AVCPP che gli hanno permesso di vivere dignitosamente la sua situazione.

Quando l’ho incontrato per la prima volta in canile, emozionata e commossa, ho visto uscire dal  kennel un essere senza alcuna interazione, avvertendo che eravamo due perfetti estranei. Improvvisamente ho avuto paura, ma dovevo andare avanti, per me e per lui, crescere io e far brillare i suoi occhi e fare di questo incontro un dono reciproco. Oggi Birillo è la mia vita….

Ho trascorso circa un mese a pulire le sue pipì di cane adulto e i suoi escrementi sparsi ovunque (come poteva sapere, povera creatura, che esistevano luoghi e tempi diversi da prima per fare i suoi bisogni?), così come ho sofferto nel non saper che fare quando girava in trance in 2 metri quadrati per ore o si spaventava per ogni cosa, ma mi rendevo conto che era appena iniziato un percorso e che avremmo vinto insieme. E infatti, dopo un momento di difficoltà, tutto si è aggiustato. Seguendo anche i consigli di un serio veterinario comportamentalista, abbiamo creato un rapporto di fiducia reciproca con Birillo, aiutandolo a recuperare capacità e ricordi sopiti e ad arricchire la sua autostima e francamente lui ha arricchito la nostra!

Quando ha iniziato a riconoscere il suo nome è stato bellissimo, la prima volta che ci ha scodinzolato pian piano mi sono profondamente commossa, così come la prima volta che è stato contento di uscire o di avere la pappa, lui che tutt’ora non chiede mai niente! E la sua prima corsa libero nel parco un pianto di gioia, credo per entrambi. In casa mi segue come un’ombra e in passeggiata quando cammina avanti si gira spesso per controllare che ci siamo. Ora ogni giorno è migliore e c’è qualcosa di nuovo da imparare e non solo per lui!

Birillo in 9 mesi ha scoperto le onde del mare e i prati di montagna, la sabbia per correre sfrenatamente e che esistono le talpe. Birillo ride (davvero!) di gioia quando dico “usciamo!”. E’ divenuto anche un ottimo assistente in cucina, dove (senza compromettere la sua salute) assaggia sempre nuovi sapori, così come si interessa di giardinaggio in terrazza. Si è fatto furbetto e, sapendo che con il seduto – una delle cose di cui non conosceva assolutamente il significato – ottiene il premietto, ora si siede ottomila volte al giorno ovunque, vedi mai? Se non accade nulla, passa al “terra” e snocciola in sequenza le cose che ha imparato e potrebbero valergli un complimento gastronomico! Convive teneramente con due gatti, la timida Matisse, che lo rispetta molto, e il discolo di casa, Bizet, da cui si fa rubare persino i croccantini dei giochi e che lo accoglie al ritorno da ogni passeggiata con una capocciata d’affetto. Al parco, con gli altri cani si sa comportare benissimo, facendosi rispettare quando è il caso o (ebbene si!) invitandoli al gioco, e quel codone un tempo basso fra le gambe è divenuto un piumino sempre in movimento. Riceve ovunque complimenti per la sua bellezza, la sua serenità (!) e perché non dimostra proprio i suoi anni! Durante i viaggi in macchina si fa ricchissimi sonni, non teme più la scopa elettrica o una porta che sbatte ed ormai accetta e riconosce ogni gesto: si fa asciugare quando piove e spazzolare quasi con vanità, richiamandoci con la zampa per avere altre attenzioni, che non gli vengono certo negate e per le quali ormai è noto a tutti come il Principe.

Io ammiro moltissimo Birillo per ciò che è riuscito a costruire. Noi lo abbiamo sostenuto, ma il resto l’ha fatto tutto da solo.

Oggi tutti i problemi si sono trasformati in gioie, tutti gli interrogativi e paure sono finiti. Non esistono impedimenti per questo tipo di scelta, tutto si aggiusta e ha una sua soluzione, basta volerlo! Per il lavoro a tempo pieno esistono i dog sitter o (incredibile!) un cane che ti aspetta felice e tiene la pipì tranquillamente 12 ore; per il timore della sua età c’è la certezza che ogni giorno passato con noi è un anno di vita recuperato. Non serve pensare troppo ma agire, guidati dall’amore e dalla pazienza.

Birillo mi sta dando moltissimo. Siamo in simbiosi ormai, da quando è arrivato tutte le sere lo addormento massaggiandolo per rassicurarlo, anche se ora la buona notte non serve più a lui, ma è divenuto un rito che fa bene a me!

Birillo ha due occhi dalle ciglia bianche che esprimono saggezza e ad un tempo desiderio di ricominciare anche alla sua età, perché non è mai tardi per recuperare, per scoprire la vita, per avere una chance. Dal suo bel tartufo lucido esce sempre una goccia, ci hanno spiegato che non è raffreddore cronico ma solo emozione. Per questo, ovunque ci troviamo, ci cerca come punto di riferimento: siamo forse il suo ristoro nella fatica di rinascere a 12 anni.

Dopo tanto lavoro, ha interrotto la sua deambulazione stereotipata e non gira più in tondo ossessivamente come all’inizio. Si, alle volte lo fa ancora, quando non è nel suo ambiente o è in difficoltà ma, come ognuno di noi convive con le proprie ombre, così è per Birillo. La novità è che ora ci aiutiamo a vicenda ad uscire da quel ruotare intorno alle cose senza il coraggio di spezzare quel vortice. Al suo fianco ho imparato ad apprezzare ogni giorno senza le sovrastrutture umane e mi sono convinta, ancor più di prima, che tutti dovrebbero avere un cane per arricchire la propria anima. E, per quanto mi riguarda, non ho capito come ho potuto aspettare tanti anni nel farne a meno!

Un mese fa abbiamo scoperto che una ciste apparentemente innocua era in realtà un fibrosarcoma. Già fiduciosi nell’operazione perfetta di asporto, anche l’ecografia addominale ha dato esito negativo circa la presenza di metastasi. Un altro regalo, insomma a questa età! Lui non ha provato un solo istante della mia paura, perché, appropriandomi delle parole affettuose della cara Simona, Birillo è felice così, con gli acciacchi dell’età, che non scambierebbe per nulla al mondo con una vita dalla salute perfetta ma chiuso dentro ad una gabbia. Lui non ha paura di quello che sarà domani, perché la sua felicità è già oggi e per lui va più che bene così.

Così, quando non oso pensare a quando ci dovremo separare, provo ad imparare da lui e a fidarmi della vita che, non a caso, ha voluto accomunare le nostre storie e se – unico rimpianto – non l’ha fatto prima ci sarà un perché. E un lontanissimo “dopo” servirà per far rinascere qualcun altro che sta aspettando di farlo, perché Birillo questo mi ha insegnato: che tutto ciò è meraviglioso e che si rinasce insieme.

Grazie alle persone speciali che hanno condotto Birillo a me e mi hanno supportata, ma prima ancora gli hanno reso la vita vivibile e piena di speranza: Simona, Elvira, Beatrice, Rosaria e poi  Mariangela e Federico.

Birillo caro, camminando mano nella zampa quanto più il Grande Padrone ci concederà, recupereremo ogni istante della storia di ieri, quella che non conta ormai più, restituendo senso pieno alla vita di oggi senza dare, né io e né tu, più nulla per scontato, in questo percorso dalle infinite sorprese che è la vita.

Con amore infinito,

Alessandra

PREGHIERA DEL CANE

Trattami gentilmente, mio adorato padrone,
perché nessun cuore in tutto il mondo
è più riconoscente per la gentilezza
del mio cuore pieno d’amore.
Non umiliarmi bastonandomi
perché, sebbene io leccherei la tua mano durante i colpi,
la tua pazienza e comprensione
mi insegneranno più rapidamente le cose che vuoi.

Parlami spesso, perché la tua voce è la musica più dolce del mondo

alle mie orecchie, sempre in attesa di udire i tuoi passi.
Lasciami la ciotola piena di acqua fresca, perché,
anche se io non ti rimprovererei se fosse asciutta,
non posso dirti quando soffro la sete.
Dammi cibo sano, così posso stare bene, per
giocare chiassosamente e ubbidire ai tuoi comandi,
camminare al tuo fianco ed essere pronto e capace di
proteggerti con la mia vita se la tua fosse in pericolo.
E, adorato padrone, se il Grande Padrone volesse
privarmi della salute o della vista,
non mandarmi via da te.
Piuttosto tienimi gentilmente tra le tue braccia,
in modo che le tue mani esperte mi concedano
il pietoso favore dell’eterno riposo
ed io ti lascerò sapendo col mio ultimo
respiro che la mia sorte è stata
sempre sicurissima nelle tue mani.

Beth Norman Harris

 

 

2021-11-27T00:27:03+00:00 17 gennaio 2012|19 Comments

19 Comments

  1. Ado 21 ottobre 2010 at 4:51 pm - Reply

    è una emozione e un piacere come tanto affetto e devozione per questi cani bisognosi solo di un pò di considerazione,stima e amore possano rendere la vita più serena e semplice perchè un loro sguardo tinge sempre di azzurro le nostre frenetiche giornate.Birillo è uno dei tanti e lui per tutti ha colorate le giornate di ‘mamma’ Alessandra.
    tt

  2. admin 21 ottobre 2010 at 5:14 pm - Reply

    Ci sono cani fortunati ma ci sono anche cani più fortunati di altri. Birillo è uno di questi. La nostra eterna riconoscenza ad Alessandra per aver affrontato con il sorriso le fatiche della conoscenza e dell’inserimento e per aver riportato a vera vita un cane altrimenti destinato a non poter esprimere mai le sue enormi potenzialità.
    Simona

  3. Mariangela 21 ottobre 2010 at 9:38 pm - Reply

    Poteva mancare un commento della tua zietta adottiva preferita?Birillo era destinato a far parte della vostra meravigliosa famiglia e anche se ha passato tanto tempo in canile non finirà mai di ringraziarvi per la vostra scelta dettata dall’amore e dall’istinto!!!Uno smak grande a Ale e a Birillo!!!!!

  4. Gianna 22 ottobre 2010 at 1:20 pm - Reply

    Bellissima storia… Grazie Alessandra.
    Credo che la mia piccolina seguirà le tue orme, già adesso si ferma a salutare ogni cane o gatto che incontra. Appena me lo chiederà saprò a chi rivolgermi….
    Bacioni

  5. Anna Maria e Renato 22 ottobre 2010 at 11:21 pm - Reply

    Sono la mamma di Alessandra, la…’nonna’ di Birillo. Questa peosia che trovo bellissima, la dedico a tutti coloro che amano queste creature meravigliose. Con affetto.

    MON CHIEN
    S’il était le plus laid de tous les chiens du monde,
    je l’aimerais encore à cause de ses yeux.

    Si j’étais le plus laid de tous les vieux du monde,
    l’amour luirait encore dans le fond de ses yeux.

    Et nous serions tous deux, lui si laid, moi si vieux,
    un peu moins seuls au monde à cause de ses yeux.

    P. Menanteau

    IL MIO CANE
    Anche se lui fosse il cane più brutto del mondo,
    per amarlo basterebbe guardarlo negli occhi.

    Anche se io fossi il più malandato vecchio del mondo,
    l’amore per me illuminerebbe comunque i suoi occhi.

    E noi due saremmo, lui così brutto, io così vecchio,
    un po’ meno soli, grazie alla luce dei suoi occhi.

  6. Raffaella 23 ottobre 2010 at 11:07 am - Reply

    Grazie Ale per aver condiviso una storia così commovente come la tua… Birillo è felice grazie alla tua dedizione, amore e volontà. E sei più felice anche tu ora perchè c’è lui nella tua vita. Sicuramente non è stato facile all’inizio, ma non hai mai mollato perchè sapevi già che Birillo sarebbe stato il tuo migliore amico. Prima di gennaio Birillo ti ha pazientemente aspettato, ha tenuto duro perchè sapeva che sarebbe arrivata una creatura non pelosa che lo avrebbe amato incondizionatamente e gli avrebbe regaslato quella vita che tanto meritava! La sua pazienza lo ha premiato e la tua tenacia ha reso più completa la tua vita grazie a lui e alla sua allegra presenza. Quanta gioia ci possono dare i nostri amici pelosi…. Qua la zampa amici!!

  7. L'a' 3 novembre 2010 at 1:40 pm - Reply

    Non potendo commentare davanti ad una birretta questo splendido pezzo, voglio ringraziarti anche io per avermi passato tutta questa emozione come una scossa elettrica, e dirti che oltre alla storia in se’ mi colpiscono la modestia e la semplicità con cui tutto Questo sembra essere accaduto: al punto tale da risultare “virale”.
    Ma la cosa più bella di tutti e sapervi insieme.

  8. Maria 8 novembre 2010 at 6:14 pm - Reply

    grandissima Alessandra stai regalando a Birillo la vita quella vera che lui non ha mai conosciuto prima di te.
    godetevi ogni momento che passate isieme,ogni giorno è un anno di vita per Birillo
    baci a te al Principe e ai mici Maria e tribù

  9. antonella 15 novembre 2010 at 1:15 pm - Reply

    Alessandra, io e Penny sappiamo cosa vuol dire incontrarsi, guardarsi negli occhi e capire nello stesso istante che non ci siamo trovare e che non lasceremo mai più. La mia piccolina ora è felice, amata, coccolata.Schopenhauer disse “Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato.” Un cane è un impegno ma non c’è paragone tra quello che chiede e tutto quello che da. Per questo non capisco come si faccia a guardare un cane negli occhi e abbandonarlo. E per questo sono contenta quando cani che hanno sofferto come Penny e Birillo trovano una famiglia. Un bacio Antonella

  10. Alessandra 16 gennaio 2011 at 11:53 pm - Reply

    Oggi è trascorso un anno dal giorno in cui ho conosciuto il mio Birillo, iniziando la nostra vita insieme. Dolce Billo, sei amore grandissimo e testimonianza incredibile della dignità fatta cane…

  11. adriana (Lia) 8 settembre 2011 at 2:23 pm - Reply

    Leggo, finalmente, il tuo racconto…Ciao Ale… che dire!!!.. che tenerezza infinita… Le storie dei pelosi che incontriamo nella nostra vita sono pressocchè simili, ma questa raccontata con tanto calore, con questa capacità esplicativa, si insomma… da far venire i brividi… sembra essere così diversa dalle altre… Posso capire adesso, forse questo mi aiuta a conoscerti meglio, quello che abbiamo condiviso per il piccolo cucciolotto che tanto avrebbe voluto vivere e non ce l’ha fatta per colpa di un orrendo e tragico destino… sapere però che un tipetto così in gamba come Birillo ce l’ha fatta invece, sostituisce inevitabilmente tutti i pensieri di rammarico per altre piccole creature che ancora, purtroppo, non hanno una condizione tale per ptersi definire Felici!!!!! Mi complimento per la capacità che hai avuto di saper trasmettere emotivamente quello che hai vissuto con lui… come vedi i doni del cielo sono fatti di polvere e pelo… di nasi a volte gocciolanti e zampe sporche, ma anche di codine roteanti e leccatine dispensatrici di solo e puro amore… Birillo è proprio quello che stavate cercando… e lui non stava che aspettando voi… un abbraccio Adri e Lia.. ovviamnete…

  12. Alessandra 16 gennaio 2012 at 8:40 pm - Reply

    Un altro anno è passato ed io e il mio Birillo (forse quattordicenne) siamo solo all’inizio della scoperta del mondo…
    Vorrei che questa storia, come tante altre raccontate in questo spazio (io)LIBERO, servisse a lasciare un segno per far aprire tante gabbie.
    Nel mio caso, quando si è aperta la gabbia di Birillo si è aperta anche la mia.

    https://www.iolibero.org/2010/08/27/birillo-ed-alessandra/
    https://www.iolibero.org/2012/01/13/19-gennaio-2002-19-gennaio-2012-1-031-cani-sequestrati-dieci-anni-fa-solo-gli-ultimi-59-cercano-ancora-adozione-tutti-fuori-dalle-gabbie/

  13. admin 18 gennaio 2012 at 1:01 am - Reply

    Grazie Alessandra. Il vostro è un inno alla vita. Un inno all’amore.
    Grazie.
    simona

  14. maria pia 18 gennaio 2012 at 7:09 pm - Reply

    Auguri Birillo, principe anzi re! e auguri a Alessandra con immensa gratitudine per il suo animo puro, gentile e forte!

  15. Alessandra 16 gennaio 2013 at 7:10 pm - Reply

    Non c’è giorno in cui non ringrazi la vita per avermi messo sulla tua strada.

    Qual è la tua età? Quindici anni, più o meno, eppure sembri essere andato indietro nel tempo, forse per dare a me la possibilità di scoprire tutto quello che ancora dobbiamo imparare insieme.
    Ti amo tanto, Birillo mio, e vorrei che questa pagina si riempisse ancora, anno dopo anno, di tanti anniversari da festeggiare.

    Ma vorrei ancor di più che questo mondo si riempisse di tante storie come questa da raccontare, di tante gabbie aperte, di tante persone che grazie ad un amico a 4 zampe riscoprono la vita.

    Conoscendoti, mi hai fatto mettere in gioco per occuparmi di tutti i birilli del mondo.
    Ed ora chiedo a tutti quelli che mi leggono di credere prima che a me a te: non indietreggiate, fatevi avanti, perché vivere senza uno di loro è un’occasione persa che non torna mai più.
    E se queste parole vi sembrano adesso esagerate, state pur certi che un giorno sarete voi a scriverle – increduli – per aver scoperto uno dei miracoli della vita, il vostro cane.

    Avvicinatevi con discrezione ad una gabbia, immaginate con riguardo la loro storia, guardate pian piano i loro occhi, rispettate i loro modi e ascoltate le loro esigenze. Accettateli se sono schivi, non cercate code scodinzolanti perché quando la coda scodinzolerà sarà un giorno ancora più bello, non pensiate che se sono piccoli ingombrano meno perché l’unico ingombro eterno sarà nel vostro cuore, convincetevi che il destino non è migliore se pensiamo di controllarlo, lasciatevi andare al vostro cuore, non fissatevi nel desiderare un essere costruito secondo taglia-colore-età: sarà un amico la cui taglia-colore-età non guarderete mai più, perché per voi sarà “lui”, per tutto il tempo che vivrete insieme, poco o tanto che sia, con la stessa intensità e lo stesso amore reciproco.

    Regalatevi uno dei tanti birilli che vi sta aspettando in canile da anni! Ora tocca a voi!

    https://www.iolibero.org/2013/01/10/19-gennaio-2002-19-gennaio-2013-1-031-cani-sequestrati-undici-anni-fa-gli-ultimi-30-cercano-ancora-adozione/

  16. Alessandra 17 gennaio 2014 at 1:01 am - Reply

    Quattro anni trascorsi insieme, Birillo mio!!!

    • IoLibero 17 gennaio 2014 at 12:55 pm - Reply

      Evviva Alessandra! Felicità per tutti voi!

  17. Alessandra 17 gennaio 2015 at 1:08 am - Reply

    Mi sembra impossibile sia esistito un tempo in cui non ci conoscevamo.
    Ma da quel giorno di cinque anni fa, Birillo mio, non ci separerà mai più nessuno!
    Ti benedico come tutte le sere e attendo con gioia domani, prima festa al Poverello, luogo magico e delicato, che ti ha accolto e protetto prima di me.

  18. Alessandra 16 gennaio 2016 at 8:51 pm - Reply

    Oggi è il sesto anniversario del giorno che ci ha cambiato la vita, Birillo mio! E il sole splende ancora intensamente sul nostro cammino…Non avrei saputo desiderare di più.

Leave A Comment Annulla risposta