Cane morto soffocato a San Basilio: presenti volontari AVCPP che si costituisce parte civile. “A nessun cittadino – umano o non umano – deve essere provocata la morte e nessuno deve morire davanti agli occhi indifferenti di chi guarda”

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MASSIMO BARSOUM AGENZIA TOIATI CANE AIZZATO AZZANNA PASSANTE
Presenti volontari dell’Associazione all’agonia dell’animale

CANE MORTO A SAN BASILIO: AVCPP SI COSTITUISCE PARTE CIVILE
“A NESSUN CITTADINO – UMANO O NON UMANO – DEVE ESSERE PROVOCATA LA MORTE
E NESSUNO DEVE MORIRE DAVANTI AGLI OCCHI INDIFFERENTI DI CHI GUARDA”

ROMA, 12 settembre 2013 – “In merito alla morte del cane a San Basilio avvenuta nella notte di domenica 8 settembre u.s., l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese – dichiara Simona Novi, Presidente della Onlus che gestisce i canili del Comune di Roma dal 1997 – ha deciso di costituirsi parte civile per raccogliere il grido di dolore dei suoi volontari presenti sul posto – a cui è stato impedito con minacce ed intimidazioni di intervenire per dare sollievo all’animale – e l’indignazione di tutti i cittadini che attraverso un video hanno assistito impotenti all’agonia di un cane che, stremato da quasi 3 ore di attesa in una innaturale postura in piedi, si è impiccato lasciando semplicemente che il suo corpo stanco si mettesse a sedere.

Quel cane ha morso una signora, è vero e noi le auguriamo una pronta guarigione. Ma se fosse arrivato a Muratella avrebbe dimenticato i “mostri” che avevano condizionato il suo passato e gli sarebbe stato garantito un futuro sereno”.

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CANE S. BASILIO, MONICA CIRINNA’:” RINGRAZIO I CITTADINI CHE HANNO DENUNCIATO UNA BARBARIE”

“Come continuo a sostenere da alcuni giorni la morte del cane a San Basilio va ricondotta a precise responsabilità. Ringrazio i cittadini che si sono fatti carico di denunciare l’accaduto e sono certa, così come mi è stato assicurato dal Procuratore Capo di Roma, che le loro testimonianze saranno vagliate attentamente. Una morte provocata davanti a occhi indifferenti è una barbarie sia che si tratti di esseri umani che di animali. Di fronte a questa crudeltà è necessario reagire facendo valere la forza dei diritti che il Comune di Roma e lo stato italiano hanno riconosciuto da tempo anche agli animali. Quanto avvenuto domenica notte è inaccettabile, per fortuna nella città ci sono occhi e orecchie sensibili grazie ai quali siamo venuti a conoscenza dell’agonia e della triste fine di un animale che aveva avuto come unico torto quello di appartenere a persone malvagie che ne hanno condizionato l’esistenza.”
E’ quanto dichiarato dalla senatrice del PD Monica Cirinnà responsabile politiche animali del PD Lazio.

AGGIORNAMENTO all’11 settembre 2013 – Monica Cirinnà:”Incontrato Procuratore Pignatone per accertamenti su morte cane San Basilio”. Questa mattina, con il mio legale di fiducia l’avvocato Antonio Andreozzi, mi sono recata dal Procuratore Capo di Roma, Giuseppe Pignatone, per chiedere di accertare se sussistono fattispecie di reato in merito alla morte del cane che ha morso la signora Guerinoni.
Ho esposto al Procuratore capo le mie perplessità sulle gravi e incomprensibili omissioni di intervento che potevano evitare la morte del cane, un decesso avvenuto dopo un’agonia orribile da soffocamento.
Continuo a ritenere che l’accaduto non può essere giustificato dall’aggressività del cane o ancor di più dalla sua appartenenza a stranieri sospetti delinquenti , e per esperienza personale so bene che un cane moribondo perde ogni reattività, per salvarlo quindi sarebbe stato sufficiente allentare il cappio che lo ha letteralmente impiccato.
Eventuali sottovalutazioni dell’accaduto confermerebbero ancora una volta che a pagare sono sempre i più deboli, animali sfruttati per la loro aggressività , indotta con torture e maltrattamenti e usati come armi improprie.
La corda con nodo scorsoio legata intorno al collo dell’animale non poteva e non doveva essere utilizzata. Ricordo a tutti che il regolamento di tutela degli animali del Comune di Roma vieta l’uso di collari a strangolo.
Sono certa che il Procuratore, di cui ho apprezzato la disponibilità e la sensibilità, e per questo lo ringrazio, vorrà indagare anche all’interno di quelle pieghe burocratico-sanitarie che sono all’origine dell’omissione di intervento del servizio veterinario competente per territorio. A tale proposito depositerò una memoria che aiuti a far luce sulle varie competenze di servizi pubblici, che tanto costano alle tasche di cittadini.
Anche il Comune di Roma spende soldi pubblici per assicurare la reperibilitá di un veterinario in convenzione dotato di un’ambulanza mobile veterinaria, come mai questo servizio non é immediatamente intervenuto per sedare il cane in attesa dell’arrivo di chi avrebbe dovuto catturarlo? Forse questi servizi non sono stato allertati, da chi avrebbe invece dovuto farlo? Anche questa é una colpevole omissione.
Roma da anni si è dotata di strutture a tutela dei diritti degli animali che per specifico compito avrebbero potuto evitare una morte inaccettabile. Oltre all’iniziativa odierna compiuta presso la Procura della Repubblica torno a sollecitare l’Amministrazione Capitolina affinché vengano accertate celermente eventuali responsabilità sul mancato intervento degli uffici e dei servizi comunali.

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AGGIORNAMENTO al 10 settembre 2013 – “Ci sono state gravi e incomprensibili  omissioni di intervento sul  cane che ha morso la signora Guerinoni, alla quale esprimo la mia solidarietà e gli auguri di pronta guarigione. A determinare  la  morte atroce  dell’animale, dopo  un’agonia da soffocamento  per impiccaggione durata ore, è stata una corda con nodo scorsoio legata  intorno al collo dell’animale. Gli agenti, intervenuti per sedare una rissa, dopo aver legato il cane alla ringhiera hanno contattato gli uffici  competenti, dai quali non è scaturito alcun intervento. Ricordo a tutti che il regolamento di tutela degli animali del Comune di Roma vieta in ogni circostanza l’uso di collari a strangolo. Sono certa che la procura che ha aperto un’indagine vorrà chiarire in primo luogo come mai il servizio veterinario  competente per territorio , previsto e pagato per reperibilità notturna e H24 non sia immediatamente intervenuto per sedare il cane in attesa dell’arrivo di chi avrebbe dovuto catturarlo. Forse tale servizio non é stato allertato ? anche questa é una colpevole omissione. Peraltro i vigili urbani , se allertati, avrebbero potuto attivare anche il servizio che gestisce l’ambulanza mobile veterinaria del Comune di Roma,  servizio pagato e prorogato di recente dall’ amministrazione comunale della Capitale fino alla fine dell’anno. Roma è dotata di strutture e competenze a carico della collettività che avrebbero potuto evitare una morte inaccettabile. Spero che Campidoglio e  Procura possano accertare celermente  tutte le responsabilità del mancato intervento di tutte le autorità preposte. Non sono ammissibili sottovalutazioni dell’accaduto giustificate dall’aggressività del cane o dalla sua appartenenza a stranieri sospetti delinquenti, ciò avvalorerebbe la tesi  che pagano sempre i più deboli, animali sfruttati per la loro aggressività , indotta con torture e maltrattamenti e usati come armi improprie. ” E’ quanto dichiarato dalla Senatrice del PD Monica Cirinnà responsabile politiche animali del PD Lazio.

MASSIMO BARSOUM AGENZIA TOIATI CANE AIZZATO AZZANNA PASSANTE

AGGIORNAMENTO al 9 settembre 2013 –  ROMA: Il bull mastiff morto soffocato a San Basilio: la versione della Polizia e le polemiche sulla chiamata al veterinario

GEAPRESS – L’intervento della Polizia è avvenuto ieri intorno alle 19.50 in via Francesco Selmi  nel quartiere San Basilio di Roma. Stante quanto riferito dalla Questura di Roma a GeaPress, due cittadini di nazionalità rumena avrebbero inferto contro la vetrata di una pizzeria. Alla vista degli Agenti i due avrebbero lanciato contro il grosso cane Bull Mastiff che tenevano con loro, cercando di prelevare una delle pistole di ordinanza. Momenti di tensione ed il grosso cane che morde alla gamba e a una mano una signora che si trovava nei pressi.

Quando il cane era stato già fermato e legato alla cancellata è intervenuta nei luoghi una agenzia fotografica che spesso lavora con il quotidiano Il Messaggero. Il quotidiano romano riporta oggi alcuni minuti del filmato girato ieri nei luoghi. Momenti agghiaccianti fino alla morte del cane. Legato alla recinzione, il grosso animale sembra impossibilitato a sedersi in maniera corretta. Preclusa ogni altra postura, visto che la corda appare visibilmente tirata. Il cane, arrivato ad un certo punto, sembra quasi collassare e cadere inerme in terra. Dal momento in cui il povero animale è stato legato, sarebbero però passate alcune ore. Il cane, in altri termini, parrebbe essere morto per soffocamento.

Non è chiaro chi abbia legato il cane, ma supposta la sua aggressività sembra difficile pensare che siano stati i poliziotti. Ad ogni modo la corda stretta attorno al collo, passa dall’alto di una inferriata fino ad essere legata ad un albero. Nella parte finale del filmato, però, si vede un cittadino di orgini non italiane, allentare la corda quando il cane appare ormai morto. Questa persona sembra additare altre responsabilità su chi ha impartito l’ordine di tenere tirata la corda. Sui luoghi, però, era scoppiata una situazione difficile da gestire. Oltre ai due arresti, al momento dei fatti, ci sarebbero state altre inottemperanze. Poi la signora aggredita dal cane ed una chiamata ai Servizi Veterinari. L’allentamento della corda, riferisce a GeaPress personale operante vicino alla pattuglia intervenuta, avrebbe potuto comportare la fuga del cane con conseguenze immaginabili.

La telefonata ai Servizi Veterinari sarebbe comunque stata effettuata intorno alle 20.30. Lo stesso Messaggero, riporta di più telefonate, ma stante quanto appreso da GeaPress da fonte degna di nota, l’ASL territorialmente competente, ovvero la Roma B, non avrebbe ricevuto la chiamata che invece è pervenuta agli uffici di altra ASL, sempre romana. La procedura per la città di Roma, mette a disposizione la chiamata alla ASL che poi dirotta alla ditta privata incaricata all’accalappiamento. In alternativa si può sempre chiamare la stessa ditta.

Ieri, però, la ditta era impegnata ad Ostia per altro prelievo. Il tempo di dirigersi sul posto, riferisce il responsabile della stessa a GeaPress, e per il cane non c’era più niente da fare. San Basilio, si trova molto distante dal litorale romano. Il Veterinario della stessa ditta ha così solo potuto constatare la morte del povero animale. Di “soffocamento” riferisce altresì a GeaPress la stessa Questura di Roma, mentre il Commissariato di San Basilio non rilascia dichiarazioni alla stampa.

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ECCO LA STORIA DOMENICA 8 SETTEMBRE 2013 –  Articolo de Il Messaggero di Roma: ROMA – Momenti di panico a San Basilio, dove un italiano e un romeno hanno sguinzagliato contro una pattuglia della polizia un cane che ha aggredito una donna di 68 anni. La pensionata è ora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale “Sandro Pertini” mentre i due uomini sono stati arrestati per lesioni.

A provocare l’intervento degli agenti è stata una telefonata al “113” con cui si denunciavano due giovani con un grosso cane che stavano danneggiando la pizzeria “Arena” in via Francesco Selmi a San Basilio. Non appena la pattuglia ha raggiunto la pizzeria i due hanno liberato il cane che si è lanciato su una passante. La donna è stata azzannata a una mano e a una gamba. Gli agenti sono riusciti a legare il cane a un’inferriata e la pensionata è stata soccorsa e accompagnata, in gravi condizioni, all’ospedale più vicino. Arrestati l’italiano e romeno.

Ma il cane in attesa che arrivassero gli addetti del servizio veterinario è morto soffocato, provocando la reazione di alcuni amici dei due finiti in manette. Il gruppetto si è scagliato contro gli agenti rimasti sul posto e sono dovute intervenire altre pattuglie per fermare i più agitati.

Articolo de Il Messaggero di Roma – Una fine atroce che si è consumata lenta e inesorabile in uno spicchio di San Basilio davanti a decine di persone e ai poliziotti che erano intervenuti costretti a chiedere rinforzi per fronteggiare una situazione che ha sfiorato la rivolta.
Il cane di grossa taglia, un molossoide, che aveva poco prima aggredito una passante, è stato legato ad un’inferriata. Sono passate due ore da quando gli agenti delle volanti hanno chiesto l’intervento di un veterinario. Un soccorso che non c’è mai stato. Nessuno medico è arrivato per sedare il cane e metterlo in una condizione di sicurezza. Così è morto soffocato dopo un’atroce agonia.

Una morte in diretta che si poteva evitare e che ha scandalizzato decine di residenti e migliaia di persone che hanno visto il video su ”Il Messaggero.it”. Ora è stata aperta un’inchiesta dalla magistratura che accerterà tutte le responsabilità del caso comprese quelle del mancato intervento del veterinario della Asl.

L’altra sera in un tratto di via Francesco Selmi è andato in onda un film dell’orrore. Sono le 20 quando due romeni che risiedono in vicolo di Ponte Mammolo, tenendo al guinzaglio il molossoide: senza un motivo preciso spaccano le vetrate della pizzeria Arena. Ecco che interviene un equipaggio delle volanti. I due agenti si trovano ad affrontare una situazione ad alto rischio. I romeni sciolgono il cane e lo aizzano contro i poliziotti. Il molossoide cambia traiettoria e azzanna una donna di 68 anni che stava rincasando. Scene terribili. Il cane morde più volte l’anziana ad una gamba e ad una mano e non molla la presa. Gli agenti non possono sparare: c’è il rischio di colpire la donna. Poi un poliziotto riesce a calmare il cane e lo lega con un cappio ad un’inferriata. Doveva essere una soluzione temporanea in attesa del veterinario. Intanto la vittima viene portata al Pertini dove viene ricoverata in codice rosso. La prognosi è di trenta giorni e i medici le devono suturare le profonde ferite.

I due romeni vengono arrestati con l’accusa di lesioni gravi. Sono Vasile Popov e Cosmin Giorgin di 40 e 34 anni. Secondo la polizia la coppia ha usato in passato il cane per mettere a segno rapine a passanti. Pochi minuti dopo le 20, il 113 chiede l’intervento del veterinario che è impegnato in un altro caso a Ostia. In via Francesco Selmi non arriva nessun medico e il cane dopo due ore muore soffocato davanti all’ira dei residenti. Sul posto è intervenuta anche la polizia scientifica per i rilievi.

Le forze dell’ordine per fronteggiare queste situazioni hanno due possibilità: chiamare il canile, gestito da privati, in via della Magliana oppure far intervenire un veterinario della Asl che dovrebbe essere sempre reperibile. Ora sarà il magistrato di turno a fare piena luce sul mancato intervento del veterinario più volte sollecitato dalla polizia.

 

2013-09-18T16:18:55+00:00 6 settembre 2013|10 Comments

10 Comments

  1. Diana 12 settembre 2013 at 3:17 pm - Reply

    Dopo questo video non si può di certo parlare dell’italia come di un paese civile. Provo profonda vergogna nell’appartenere a questo paese…dove neanche chi ha l’autorità di farlo interviene per evitare la morte di un essere vivente.

  2. Francesco maria 12 settembre 2013 at 5:00 pm - Reply

    Comprendo la concitazione del momento però gli agenti avrebbero potuto si legarlo ma più in basso … in modo che non ci fosse l’effetto impiccaggione…. è una tristezza. Ringrazio il cielo che non mi sono trovato nei paraggi, perchè agenti o non agenti non sarei rimasto a guardare… assolutamente no!

  3. Olimpia 12 settembre 2013 at 11:20 pm - Reply

    Come sempre sono gli animali a soffrire, prima nella sua vita perchè sicuramente i suoi proprietari gli avranno causato solo dolore, poi ha fatto quella fine atroce, neanche un pò di pietà nel vederlo legato in quel modo! Quello che mi fa imbestialire che sicuramente i proprietari saranno liberi, e temo che troveranno un’altro cane da torturare!!!!!!!!!!

  4. […] Cane morto soffocato a San Basilio: presenti volontari AVCPP che si costituisce parte civile. “A n… […]

  5. Anna Maria 13 settembre 2013 at 11:21 am - Reply

    Come si fa a restare inermi davanti ad un povero animale morente, che mostra solo segni di sofferenza e ha lo sguardo non certo minaccioso, ma supplichevole di aiuto? Come si fa ad assistere all’agonia di un essere vivente e alla sua morte, quando con un semplice gesto (allentare la corda senza correre alcun pericolo) si poteva evitare? Forse non meritava alcuna pietà perché aveva morso? Era stato soltanto molto sfortunato a finire in mani sbagliate. E’ morto vittima del suo padrone e dell’indifferenza e crudeltà di altri. Chissà cosa avrà pensato di noi umani!

  6. flavia 13 settembre 2013 at 9:22 pm - Reply

    vergogna

  7. flavia 13 settembre 2013 at 9:27 pm - Reply

    siete una vergogna io mi vergogno ad appartenere a questo paese

  8. Adriana 14 settembre 2013 at 11:17 am - Reply

    Ve lo chiedo come cittadina che non può fare altro, almeno in questa occasione: PERCHE’ NON ORGANIZZATE UNA PETIZIONE DA FAR GIRARE A QUANTI PIù ROMANI POSSIBILE, PER FARE PRESSIONE AL MAGISTRATO AFFINCHE’ CONDANNI IN MODO ESEMPLARE QUESTE BESTIE CHE L’HANNO UCCISO? I ROMANI DEVONO SAPERE IN MASSA, ESSERE SENSIBILIZZATI, E REAGIRE IN MASSA!!!!!!

  9. Alessandra C. 14 settembre 2013 at 2:40 pm - Reply

    il link per firmare la petizione esiste già ed è il seguente:
    http://firmiamo.it/giustizia-per-il-cane-morto-legato-dagli-agenti-a-roma

  10. Adriana 14 settembre 2013 at 4:17 pm - Reply

    GRAZIE!!..io pubblichero’ il link sulla mia pagina fb e lo girero’ per mail a quante piu’ persone possibile, con preghiera di spargere voce a loro volta, ma se il link si potesse rendere piu’ visibile sul web, molti piu’ cittadini firmerebbero..grazie, ancora una volta, per il vostro grande impegno, a 360 gradi, per tutti i 4zampe sfortunati…

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